Obiettivo Lampedusa

"Parlo coi muri"

“Parte esterna di un edificio, corrispondente a uno dei lati principali del suo perimetro; comunemente, la parte anteriore nella quale si apre l’ingresso principale”: questa la definizione da vocabolario della facciata di un edificio. Ma, si sa, la realtà è spesso più complessa delle sue descrizioni e Francesco Rocco lo dimostra con questa sua originale ricerca. Girando fra le vie dell’isola, rimasto colpito dalla varietà di soluzioni che ogni casa offriva al suo sguardo, ha deciso di documentarle usando la soluzione più lineare di cui poteva disporre: una fotocamera ad obiettivo fisso capace di produrre immagini a sviluppo immediato usata imponendosi una visione rigorosamente frontale. Il risultato ha poco a che fare con l’architettura e molto con l’inventiva scaturita dagli interventi dei proprietari che definire estrosi sarebbe limitativo. Nessuna facciata è uguale all’altra neppure, incredibilmente, nei colori che passano dal giallo ocra al rosa pallido, dall’azzurro al grigio, dal bianco al rosso pompeiano. Ma è nelle mille variabili usate per accostare porte, finestre, scalini di ingresso che si gioca questo percorso visivo costruito come un domino. Colpisce, forse, la totale assenza di figure umane che pure hanno lasciato il segno nella Vespa posteggiata sul marciapiedi, nel tavolino con le sedie di plastica pronto per una partita a carte, nei vasi di fiori ben allineati fuori dalla porta di casa, nella Citroen Mehari parcheggiata forse solo per un attimo. Ma ogni parte di questi muri sembra parlare per raccontare storie strane: di quella volta che si decise di murare l’area occupata dalle scale esterne che ancora si notano nelle piccole sporgenze create da ciò che rimane dei gradini, di quando accanto alle vecchie porte dal legno smangiato dal tempo sono apparsi gli infissi in alluminio, di quando si smise di usare i forni esterni pur lasciandoli al loro posto come misteriose presenze, di quando sulle facciate sono spuntati con il loro occhio da ciclope i condizionatori e l’aria si è riempita del loro ronzio.

Roberto Mutti



“Esternal part of a building, corresponding to one of its main sides; known as the part where the entrance opens” this is the definition of the front of a building.But reality is often much more complex and Francesco Rocco shows this by his original research. Going round through the small streets of Lampedusa, during the hot days spent there working for the project, he has been captured by the different solutions offered by each house, so he has decided to witness them using the most clear and pure technique he had at his disposal: a camera with a fixed lens, able to produce images immediately visible, using a very strict front shot. The result has not much to do with architecture but it has much more to do with the owners’ imagination and creativity. They are true artists and definig them whimsical is absolutely restrictive. No fronts are the same neither in the colours, passing from the dark yellow to the light grey and from the white to the orange or red. The thousands of different way to approach doors, windows, ledders plays this visual path built up like a domino. What is strange is the total absence of human presence, that although has left her sign in the old motorbike, parked on the sidewalk, in that table with plastic chairs, ready to play cards, in the flowerpot lined outdoors, in the Mehari, left in front of the entrance maybe just for a while. Every part of this walls seem to talk and tell us strange tales, like that time when they decide to wall the outside ledders, still present in the small projections created by the steps, or when the modern frames appeared close to the wooden door and when they stop using outside oven mantaining them, as mysterious presences or, at the end, when conditioners appeared on the fronts with their cyclopean eyes, filling the air with their unmistakable hum.

Roberto Mutti



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